storia di un evento eccezionale
foto delle fasi di apposizione delle fasce: fonte “Il Fatto Quotidiano”
Da questo momento appare evidente la possibilità di riuscire a riportare in mare gli esemplari spiaggiati e Centro Studi Cetacei, Guardia Costiera, Gruppo Sommozzatori della Guardia Costiera, pescatori, privati cittadini e volontari collaborano cercando di comprimere i tempi e rendere più probabile la riuscita dell’operazione. Alla fine della giornata saranno 4 gli esemplari restituiti al loro ambiente, 2 trainati da pescherecci (l’eccessiva potenza del rimorchiatore messo a disposizione dalla Guardia Costiera provoca diverse rotture del cavo) e 2 “a braccia” in un commovente tiro alla fune senza precedenti a cui partecipano centinaia di persone.foto del “tiro alla fune” per liberare il secondo esemplare: fonte “IZSAM”
foto del tentativo della GC di indirizzare il quarto esemplare verso il largo: fonte “IZSAM”
La volontà di collaborare e l’umanità manifestate sulla spiaggia di Punta Penna da parte di tutti i presenti hanno consentito di ottenere un risultato senza precedenti, riuscendo a rendere meno duro il resoconto di un evento assolutamente tragico. Le immagini di quanto accaduto rimarranno impresse nella memoria di chiunque abbia partecipato a questa impresa e rappresentano per il Centro Studi Cetacei, che quotidianamente da 30 anni interviene su animali marini protetti morti o in difficoltà, un’esperienza insostituibile, fonte di assoluta ispirazione e spinta al miglioramento. Grazie a tuttidiario
12 settembre 2014
0re 7.30 spiaggia di Punta Penna , un surfista e un cittadino giunti sulla spiaggia avvistano 7 capodogli in difficoltà spiaggiati in pochi centimetri di acqua e allertano la Guardia Costiera, la quale immediatamente contatta il Centro Studi Cetacei onlus.
Ore 8.00 Sul posto arrivano Carabinieri, Protezione Civile Vasto, Guardia Costiera e i dottori Massimo Genovesi e Roberto Valente del Servizio Veterinario ASL Vasto Lanciano Chieti.
Ore 8:15 Viene contattato il gruppo di sommozzatori della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto.
Ore 8:20 Il Tenente di vascello Giuliano D’Urso dispone che l’area venga delimitata.
Ore 9:00 Giungono a Punta Penna anche il Sindaco di Vasto Luciano Lapenna , gli assessori Marra, Sputore, diversi consiglieri comunali e i consiglieri regionali Mario Olivieri e Pietro Smargiassi.
Ore 9:15 Arrivo del Centro Studi Cetacei nella persona del presidente Dott.Vincenzo Olivieri, del veterinario Dott.Iginio Piscione, del biologo marino Dott. Sergio Guccione e del veterinario Dott. William Di Nardo. Si constata che due esemplari di sette sono già deceduti.
Ore 9:30 L’equipe del Centro Studi Cetacei valuta le modalità operative. E’ necessario prendere le dovute precauzioni ed avere le giuste attrezzature per evitare sia di arrecare danno agli animali sia di mettere a rischio l’incolumità dei presenti. La spiaggia comincia a riempirsi di cittadini accorsi per curiosità o per dare il proprio contributo. Il Centro Studi Cetacei spiega al personale della GC e ai volontari le corrette modalità di intervento e la posizione di apposizione delle fasce dirigendo le operazioni di imbracatura, esplicitando le motivazioni per le quali NON bisogna intervenire trainando dalla pinna caudale e per le quali bisogna porsi a una distanza di sicurezza rispetto alla stessa. Vengono inoltre esemplificate le modalità di respirazione dell’animale e la necessità di tenerlo costantemente bagnato.
Ore 10:30 Il primo capodoglio, di grosse dimensioni, nonostante le corrette operazioni di imbracatura, non riesce ad avanzare a causa dell’insufficiente potenza dell’imbarcazione. Si decide di intervenire sull’esemplare di minori dimensioni. Dopo essere stato imbracato dal personale del Centro Studi Cetacei (Dott. Piscione e Dott. Guccione), dai volontari presenti in spiaggia e dal personale della GC, l’esemplare procede vero il largo con l’ausilio di un’imbarcazione.
Ore 10:40 La Dott.ssa Ludovica Di Renzo si aggiunge all’equipe del Centro Studi Cetacei. Si torna sul primo esemplare, ancora imbracato, ma lo stesso muore nel giro di pochi minuti. Arriva anche l’assessore regionale all’ambiente, Bernardo Mazzocca, che si è confrontato con il sindaco Lapenna e con chi sta operando per il salvataggio dei cetacei.
Ore 11:00 Con la direzione scientifica del Centro Studi Cetacei , Sommozzatori della Guardia Costiera, Protezione Civile e decine di cittadini vengono impegnati nelle operazioni.
Ore 11.40 È stato richiesto l’ausilio di una ruspa meccanica per poter aiutare gli operatori a liberare il secondo cetaceo , essendo il più grande e quindi il più sofferente proprio per la sua mole e, per di più , in una posizione di ostacolo per la possibile liberazione degli altri. Il mezzo si rivela inadatto perchè in grado di sollevare pesi troppo esigui rispetto alla massa dell’animale. Inoltre, con l’ingresso in acqua dello stesso, ci si rende conto che si rischia di insabbiare le ruote e rendere inservibile il mezzo.
Ore 11:50 Ci si accorge della presenza di una rete nella cavità orale del grande capodoglio. La rete è impigliata tra i denti. Viene prontamente rimossa grazie all’intervento di un gruppo di pescatori.
Ore 12:00 Si tenta, con l’ausilio di un rimorchiatore messo a disposizione della Guardia Costiera, di trainare l’animale, per il momento senza risultati a causa di ripetute rotture del cavo. Vengono proposti cavi d’acciaio che prontamente vengono richiesti alla marineria di Termoli. Si decide di non attendere l’arrivo dei cavi perché l’attesa potrebbe risultare fatale.
Ore 12:30 Il capodoglio di maggiori dimensioni tra quelli vitali, già imbracato, viene al momento lasciato in attesa di trovare soluzioni più efficaci. Intanto i volontari decidono di tentare di trainare a mano un esemplare di medie dimensioni appartenete al medesimo gruppo di tre animali quasi sovrapposti.
Ore 13:15 L’enorme sforzo viene ripagato da un nuovo successo: viene liberato un altro capodoglio, il secondo.
Ore 14 :30 Arriva sul posto la Fondazione Cetacea di Riccione nella figura del Presidente Sauro Pari, della biologa Dott.ssa Valeria Angelini e altro personale volontario.
Ore 14.55 L’impiego di cavi di sezione maggiore si rivela particolarmente difficoltoso. Viene presa la decisione di trainare l’animale di dimensioni maggiori con incrementi minimi di potenza mentre il personale della GC e qualche volontario spingono l’animale dalla zona addominale.
Ore 15.00 Finalmente il capodoglio più grande tra quelli vitali riguadagna il mare anche se appare momentaneamente disorientato. Si passa immediatamente a trainare il quarto capodoglio precedentemente imbracato che, essendo di dimensioni inferiori rispetto ai precedenti due, può essere gestito senza l’ausilio di imbarcazioni.
Ore 15:10 Viene Liberato anche il quarto capodoglio. La GC e diversi volontari stanno verificando che i cetacei prendano il largo.
Ore 15:30 Viene deciso che sarà istituita un’unità di crisi per eseguire una necroscopia in loco. La spiaggia verrà interdetta.
Ore 15.20 Arrivati sul posto, insieme al sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso e l’assessore alla Sanità, Silvio Paolucci.
Ore 15.40 Un capodoglio dei 4 restituiti al mare, ancora disorientato, è entrato all’interno del porto di Punta Penna. Un gommone ed il motopeschereccio Nicolino Natarelli lo guidano verso l’uscita del bacino.
Ore 17.00 l Presidente del Centro Studi Cetacei Vincenzo Olivieri è impegnato In Comune con la riunione operativa per stabilire le modalità con cui proseguire nelle operazioni. Dopo aver portato i tre cetacei morti a riva si dovrà procedere agli esami necroscopici. Ad occuparsene saranno gli esperti del CERT di Padova, insieme ai medici abruzzesi dell’ IZSAM e diverse unità del Centro Studi Cetacei ONLUS in arrivo da varie località italiane.
Ore 19.00 È il sindaco di Vasto Luciano Lapenna a comunicare il provvedimento necessario per permettere i lavori sulla spiaggia dove rimangono le 3 carcasse dei capodogli arenati.”Ho firmato l’ordinanza per interdire l’accesso all’area di Punta Penna sia con le auto che a piedi. Abbiamo provveduto a diramarla alle forze dell’ordine”. “Oltre a chi ha operato questa mattina – spiega il primo cittadino – si sono aggiunti i medici dell’osservatorio nazionale cetacei di Padova, che eseguiranno l’esame necroscopico”. Si procederà con i mezzi meccanici a tirare fuori dall’acqua i tre animali morti e domani mattina presto inizieranno le operazioni. Poi sarà la volta dello smaltimento. “Seguiremo quello che ci indicherà la Asl – spiega Lapenna -. Questa mattina il presidente della regione D’Alfonso ci ha dato pieno sostegno per quelle che saranno le attività da svolgere, poichè il Comune si troverà ad affrontare spese ingenti. Mi preme ringraziare ancora una volta – spiega il primo cittadino – le forze dell’ordine, la protezione civile e i tanti cittadini che si sono impegnati a fondo .Il segno che questa città, quando serve, sa tirare fuori il suo volto migliore”.
Ore 20:00 Iniziano i lavori di trasporto a secco delle carcasse da sottoporre a necroscopia. Impegnati gli uomini del gruppo comunale di Protezione Civile e i conducenti delle ruspe coordinati da Guardia Costiera e dagli esperti che eseguiranno le necroscopie per cercare di risalire alle cause dello spiaggiamento (Dott. Sandro Mazzariol del CERT).
13 settembre 2014
ore 7:00 Il Centro Studi Cetacei è gia sul posto per i rilevamenti biometrici dei tre esemplari effettuati a cura del Dott. Vincenzo Olivieri, della Dott.ssa Ludovica Di Renzo e del Dott. Sergio Guccione. Sono 3 femmine lunghe rispettivamente 8.95 metri, 8.38 metri e 7.33 metri. Il CERT comincia l’organizzazione del campo.
Ore 9:30 Numerosi gli esperti presenti sul posto che stanno procedendo agli esami necroscopici sui tre cetacei morti.
Ore 11:30 Veterinari e biologi da tutta Italia a Punta Penna per lavorare nell’equipe guidata dal Dott. Sandro Mazzariol. Tra loro anche IZSAM, UNITE e diversi studenti. Per il Centro Studi Cetacei partecipano ai rilievi necroscopici: Dott.ssa Stefania Giglio e la Dott.ssa Elena Madeo (Referenti di Zona Regione Calabria), la Dott.sa Ludovica di Renzo (della sezione abruzzese), la Dott.ssa Federica Giorda (IZSTO).
Ore 12.00 Tanti curiosi osservano dall’alto del promontorio di Punta Penna il lavoro dei medici sulle carcasse dei 3 capodogli morti dopo lo spiaggiamento.
Ore 12.30 Un gruppo di studiosi provenienti dalle Canarie sta raggiungendo Vasto per poter collaborare all’analisi dei tre capodogli morti. Verranno eseguiti esami per indagare le cause dello spiaggiamento.
Ore 15.30 Uno dei tre capodogli risulta in stato di gravidanza. Il feto, già formato, all’incirca di 4/5 mesi è di sesso maschile., Il feto viene destinato al Museo del Mare di Pescara dove andrà ad aggiungersi alla già notevole collezione cetologica esposta.
Ore 16.00 Terminano gli esami necroscopici sui tre capodogli.
Ore 17.30 Prosegue la preparazione dei campioni prelevati. Le carcasse sono state caricate su due camion della ditta Marinelli per essere interrati in uno spazio idoneo precedentemente identificato dall’Amministrazione Comunale di Vasto. Il cranio dell’esemplare di minori dimensioni è destinato ad essere trasferito presso l’Università di Padova. Gli uomini del gruppo comunale di Protezione Civile sono impegnati nelle operazioni di bonifica della spiaggia.
video intervento
ringraziamenti
“finalmente libero” – fonte: IZSAM